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Personalmente penso, ho sempre pensato e continuo a pensare, che il gioco sia solo uno schema Ponzi molto articolato. Pertanto economicamente non può esser credibile che i giocatori siano in guadagno. Non è semplicemente possibile che TUTTI i giocatori possano esser in guadagno rispetto ai dollari: significherebbe che il gioco produce dollari. E questo è "possibile" solo nell'ipotesi di una bull run eterna.
Chiarito questo ho sempre pensato, proprio per questo motivo, che gli sviluppatori avrebbero dovuto attenzionare in particolar modo il divertimento a giocare, per attirare giocatori disposti a spendere per giocare. Invece non si è fatto praticamente mai. Anche attualmente un nuovo giocatore NON ha stimoli a giocare perché sa che per giocare non solo deve spendere, ma spendere un patrimonio. Per poter giocare decentemente occorrono migliaia di dollari quando giochi best seller oggi si comprano con meno, a volte molto meno, di un centinaio. E si devono continuare a spendere nel tempo, altro che earn and play.
Attualmente a livello di esperienza di gioco è peggio anche dei giochi freemium dove senza spendere un centesimo puoi divertirti accrescendo nel tempo il tuo account. Dopo 6 mesi, 1 anno ti sei stancato? Ok, chiudi il gioco e passi ad un altro: non hai speso nulla! Qui le carte sono tue. Bello! e che ci fai?
La curva di crescita dell'account senza chiedergli si spendere un patrimonio è lentissima. E' questo che crea problemi alla crescita del gioco: non i BOT. I BOT drenano soldi? Amen. Ma tanto non si deve puntare ai giocatori che giocano per i soldi: non è possibile, come scrivevo all'inizio, che TUTTI i giocatori guadagnino.
Il wild pass è una boiata. E non posso credere alla buona fede di chi pensa sia utile a contrastare i bot. A parità di trattamento tra bot e giocatori umani ogni scelta che rende più complicato o costoso giocare premia i bot e punisce i giocatori umani. Fra poco nel wild format giocheranno solo i BOT e si sarà così ottenuta la versione destinata a loro che chiede @libertycrypto27, ma sarà stato a scapito dei giocatori umani che hanno voluto dar fiducia agli sviluppatori.
Invece che tirar fuori nuove carte sempre più potenti che rendono inutili le vecchie avrebbero dovuto mettere in circolazione delle "ristampe" come avevano fatto con le edizioni A e B, rispettando le proporzioni fra le diverse carte ed il numero di carte circolanti e di giocatori attivi. Certo avrebbe ridotto gli introiti, ma avrebbe reso il gioco sostenibile.
Caro @libertycrypto27 tu scrivi:
Tutti i giochi più famosi che non distribuiscono ricompense combattono i bots fin dall'inizio perchè non esiste e non è mai esistito un gioco web 2.0 o 3.0 che abbia avuto un successo duraturo grazie ai bots.
Verissimo, ma non è questo il punto focale secondo me. Il problema è che Splinterlands all'inizio non solo ha tollerato, ma agevolato i BOT, perché voleva la massa di player e voleva incassare dalla vendita di tanti starter kit. Aveva bisogno di finanziamenti per lo sviluppo e di restituire i soldi investiti dai primi. Quindi per il fatto che "Non è semplicemente possibile che TUTTI i giocatori possano esser in guadagno rispetto ai dollari" si torna al punto principale: ci piaccia o no, Splinterland è uno schema Ponzi. Ed i primi entrati sono stati i vincitori come in tutti gli schemi Ponzi. Per carità, lo sono stato anch'io, che infatti sono entrato relativamente presto, e lo sarò anche nel caso in cui il valore delle carte scenderà a zero. E se non si vorrà capire i concetti che ho espresso, o meglio, se si fingerà di non capire, perché non penso che gli sviluppatori non abbiano capito, il destino è segnato. E mi dispiacerà sinceramente perché il gioco era molto bello, con o senza guadagni.
Su questo sono d'accordo con te e la mole eccessiva di pacchi Chaos Legion conferma ancora di più quello che hai scritto
Caro amico mio, su questo non sono d'accordo nel senso che penso che assimilare Splinterlands ad uno schema ponzi sia tecnicamente errato nel senso che transazioni, numero di carte e tante altre informazioni sono state sempre a disposizione di tutti, cosa che invece non avviene negli schemi Ponzi e poi alla base c'è un gioco e non il nulla cosmico (schemi Ponzi) anzi a differenza di idle games e co. (anche questi non sono schemi ponzi) è proprio il gioco alla base di Splinterlands il motivo per cui Splinterlands regge ancora oggi nonostante 6 anni di vita e non promesse di guadagni come avviene negli schemi ponzi.
Quando ho acquistato le carte nessuno mi ha detto questa carta varrà tot fra un anno (tipico di schema ponzi).
Ad esempio chi ha partecipato alla presale Chaos Legion non è stato ingannato (schema ponzi) ma ha fatto delle valutazioni errate. Io ho bypassato la presale perchè ho considerato il costo dei pacchi eccessivo e a quel tempo consigliai nei miei post di non partecipare... Il valore dei token e delle carte attuale non è il frutto di uno schema ponzi ma il frutto di scelte sbagliate e anche della naturale conseguenza dell'aumento del numero di assets in rapporto ai giocatori/investitori...
Tra l'altro chi investe per primo ottiene i guadagni maggiori in molti settori e aziende ma non per questo si tratta di uno schema ponzi.
Quello che mi fa rabbia è che un gioco bello come Splinterlands avrebbe avuto molto più potenziale nel lungo periodo ma è stato "volutamente" assimilato ad un idle game consentendo i bots e allontanando i giocatori reali... altro grande errore è stato spostare il focus dalle carte ai token... in ogni tgc sono le carte l'elemento principale mentre su Splinterlands si è perso quello che io considero un pilastro nei giochi tgc e l'altro pilastro è il proteggere il divertimento dei giocatori reali.
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